Con una lettera Niko Pandetta ha lanciato gravi accuse dal carcere, raccontando la bruttissima esperienza che sta vivendo.
Che brutta la vita in carcere per i rapper italiani! A pochi giorni dal duro sfogo di Baby Gang, a raccontare la propria durissima esperienza è stato un altro artista tra i più controversi degli ultimi anni: Niko Pandetta. Attualmente detenuto nel carcere di Opera, il melo-rapper, caso musicale dell’anno in Italia, capace addirittura di piazzare il suo album al 47esimo posto tra i più venduti in Italia nel 2022, ha lanciato accuse gravissime direttamente dalla prigione, parlando di diritti mancati e molto altro in una lunga lettera scritta di suo pugno e pubblicata tra le storie del suo account Instagram!
Lo sfogo di Niko Pandetta dal carcere
“Mi hanno tolto la libertà artistica prima di quella fisica“, afferma il rapper nella sua lettera, che analizza ogni aspetto della sua situazione senza lesinare attacchi al sistema, a un meccanismo a suo dire “antico e malato“, fatto da magistratura, tribunali, carceri. Roba vecchia. E mentre qualcuno prova a dargli fiducia anche in radio, e qualche casa discografica invece lo ripudia a causa dei suoi guai con la legge, lui dal carcere, dopo tre mesi, non può far altro che denunciare la situazione opprimente che sta vivendo.
La sua situazione è stata fin da subito difficilissima. La prima settimana l’ha passata in isolamento. Dopo, è passato alla sezione tossicodipendenti, senza nemmeno aver fatto un’analisi. D’altronde, che non godesse di una buona nomea lo aveva capito anche dall’unico colloquio con la direttrice, a suo dire finalizzato solo a umiliarlo come persona e come artista: “Dall’alto della sua ostentata superiorità ha giudicato me e la mia musica e mi ha fatto capire che in fondo non siamo tutti uguali“. Da quel momento, è iniziato il suo vero inferno…
Lo sciopero della fame di Pandetta
Nonostante ne avesse diritto, gli hanno negato colloqui e telefonate. Si sono accaniti contro di lui, e questo non può nasconderlo: “Stanno provando a distruggermi fisicamente e mentalmente“. Una situazione ormai insostenibile, che ha portato il rapper ad alzare la penna e a scrivere di suo pungo queste parole: “Non ce la faccio più a subire tutto ciò, per questo sono a sciopero della fame e spero presto di essere trasferito in una struttura in cui i miei diritti di detenuto possano essere rispettati“.
Non cerca un trattamento di favore, Niko, vuole solo godere dei diritti che tutte le altre persone hanno in carcere. Per questo motivo ha chiesto ai suoi fan e ai suoi colleghi di condividere il suo messaggio, per far sì che possa arrivare alle autorità competenti. Parole fortissime che arrivano, tra l’altro, proprio nei giorni in cui sta per uscire il suo nuovo album, Ricorso inammissibile, atteso in digitale dal 20 gennaio in una nuova edizione e dal 27 gennaio in edizione fisica.